Il rispetto nasce dalla conoscenza, e la conoscenza richiede impegno, investimento, sforzo.  (Tiziano Terzani)

Il cambiamento nelle organizzazioni non è più alle porte, esso è ormai una realtà in costante evoluzione. Non credo sia più corretto dire “qualcosa sta cambiando”, il gerundio ormai ha lasciato spazio ad un tempo altro “qualcosa è ormai cambiato”. Sul tema del cambiamento si potrebbe intavolare un lungo, complesso e interessante dibattito, ciò che in questo articolo vorrei evidenziare è l’approccio delle aziende alla costruzione della propria squadra, alla ricerca di coloro che inevitabilmente faranno la differenza per se stessi e per l’azienda, nel bene e nel male. La crisi ha imposto notevoli cambiamenti, le società che fanno fatica a restare in piedi giustamente fanno dei tagli, il problema è che talvolta questi tagli sono rivolti inconsciamente al benessere dell’azienda stessa. Personalmente credo che un gruppo in difficoltà dovrebbe porsi domande come “abbiamo le persone giuste al posto giusto?”, “abbiamo selezionato con attenzione i nostri collaboratori?”, “chi si occupa di reclutare le nuove risorse”, “con quali criteri seguiamo e sosteniamo i nostri collaboratori?”. I tagli spesso sono rivolti alle competenze, si perché selezionare delle persone non è una cosa semplice, non si può trattare la fase di recruitment come un costo inutile e gravoso da eliminare. Una approssimativa e superficiale  ricerca e selezione del personale aumenterà i costi per l’azienda, sia in termini economici che di tempo, oltre che emotivi. Un dispendio di risorse che spesso culmina con l’allontanamento del collaboratore selezionato o con l’auto esclusione di quest’ultimo nel divenire conscio di essere nel posto sbagliato. Ci sono aziende che si occupano direttamente del processo di selezione, questo non è a mio avviso un errore, purché coloro che se ne occupano siano persone estremamente preparate. Qualcuno si recherebbe da un medico inesperto o improvvisato mettendo a rischio la propria salute? direi di no, quindi non vedo perché un’azienda dovrebbe mettere a rischio la propria salute, improvvisando processi di selezione vaghi e controproducenti per l’azienda stessa.  Il modo del lavoro diventa sempre più competitivo, affinché un’azienda sopravviva e si imponga sul mercato è necessario che sia un’azienda sana. La sanità di un’azienda la si può dimostrare anche dalla sua tecnologia e inventiva, ma di certo tutto decade se la squadra non è all’altezza, se “insieme” non si è in grado di ottenere rispetto e fiducia da parte dei propri clienti. Il recruitment, come la formazione e l’assessment center, consentono all’organizzazione di selezionare persone adatte ad un ruolo specifico, monitorare e formare i collaboratori in modo coscienzioso affinché si possa crescere insieme. Nessun consulente è perfetto, nessuno può garantire al 100% la riuscita di processi estremamente complessi, ma di certo la gestione onesta e competente del processo di selezione e accompagnamento delle risorse umane, offrirà alle organizzazioni ottime possibilità di crescita, benessere e soddisfazioni.

Autore: Dott. Antonio De Martino

2015 © Copyright - Antonio De Martino by Alessandro Decimo