L’amore è un concetto estensibile che va dal cielo all’inferno,

riunisce in sé il bene e il male, il sublime e l’infinito. (C.G. Jung)

La ricerca dell’altro, il sogno di incontrare l’altra metà della mela, il desiderio di completarsi insieme all’altro e attraverso l’altro……definizioni e pensieri poetici e molto umani. Cosa cerchiamo nel partner? Innamorarsi di uno sguardo profondo e di occhi chiari, amare il suo essere una persona brillante, le sue curve, il sorriso luminoso, la gentilezza nell’approccio. Tutto ciò rappresenta soltanto la punta dell’icebarg perché i bisogni sottesi degli esseri umani sono in realtà ciò che lega con vigore i membri di una coppia. Il bisogno di ripetere uno schema familiare dal quale non riusciamo a liberarci, il bisogno di ripetere con il partner il rapporto di coppia osservato nei propri genitori, il bisogno di colmare i propri vuoti. Nelle liti delle coppie si rintracciano molto spesso atteggiamenti, parole ed emozioni non legati al qui ed ora né al proprio partner, bensì a scenari del passato che continuano a vivere inconsapevolmente dentro di noi, creando una coltre di nebbia in cui è difficile fare distinzioni. Credo che sarebbe utile in queste circostanze fermarsi per chiedersi “con chi sto parlando?”, “per chi provo questi sentimenti?”, “dove nasce il mio risentimento?”. Forse un pensiero potrebbe farci capire che in realtà certi stati d’animo sono legati al rapporto con un genitore, o magari che ciò che chiedo al partner in realtà risponde a ciò che non sono mai riuscito ad avere dalla mia famiglia d’origine, oppure che ho bisogno di quel rapporto conflittuale perché mi permette di sancire nel presente ciò che ho imparato nel passato, per esempio che il partner per me sarà sempre fonte di sofferenza, di abbandono. Acquisire consapevolezza rispetto al nostro rapporto di coppia, capire pian piano da dove nascono certe emozioni e in cosa si trasformano, leggersi in un rapporto che troppo spesso viene “usato” per rivolgersi altrove, diventare persone consapevoli di se stessi e delle relazioni che creiamo ci permette di essere uomini e donne liberi, esseri capaci di indirizzare la propria vita, persone che sanno capire i propri bisogni. Tutto ciò migliora la vita di coppia e migliora in primis se stessi, spezzando catene che possono rivelarsi vincoli eterni che ci legano a ripetizioni che rendono infelici le nostre relazioni sentimentali.

Nel libro “L’arte della guerra” l’antico generale cinese Sun Tzu cita “I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra, mentre i guerrieri sconfitti prima vanno in guerra e poi cercano di vincere.” La conflittualità della coppia spesso tende ad assumere toni accesi e rancorosi, atteggiamenti aggressivi e di sottomissione, recriminazioni e tanti altri ingredienti comportamentali ed emotivi che sembrano trasformare la relazione in un campo di battaglia, dove alla fine non restano né vinti né vincitori, né dominatori né sottomessi, ma soltanto un triste scenario dove ogni volta si “ripete” una guerra che ci si illude di risolvere con la vittoria.

Autore: Dott. Antonio De Martino

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